Maglietta del napoli con il real madrid

In Coppa Italia i viola superarono Novara, Juve Stabia e Udinese, venendo eliminati dalla Roma ai quarti di finale. Ma non solo. Perché la stella del Marocco è Ziyech, uno che in Russia sa di doversi giocare le sue chance per strappare un contratto con un top club europeo (su di lui è forte l’interesse della Roma). Attenzione, però: la Germania non è la squadra più forte del Mondiale. Nemmeno dopo il Mondiale nefasto del 2014 in Brasile. Rientrato dall’infortunio, verrà incluso nella lista dei convocati per il campionato del mondo 2014 in Brasile, dove Khedira conquista un posto da titolare nella formazione tedesca e nella semifinale contro il Brasile, vinta 7-1 dai tedeschi, mette a segno la quinta rete tedesca. Eliminata dalla Supercoppa di Spagna in semifinale dall’Athletic Bilbao e dalla Coppa del Re al terzo turno dall’Alcoyano, club di terza divisione, la compagine madrilena viene estromessa dalla UEFA Champions League in semifinale. A centrocampo ci sono i piedi vellutati e le idee raffinate di Eriksen, che anche in Champions League con il suo Tottenham si è reso protagonista di una grande stagione. A centrocampo l’ultimo grande appuntamento di Iniesta è un buon motivo per tuffarsi sull’ormai ex asso del Barcellona.

Valencia – Se da un lato Real Madrid e Barcellona sono in continua lotta per tenere in mano lo scettro di miglior squadra di Spagna, a lottare per il gradino più basso di questo virtuale “podio” non c’è soltanto l’Atletico Madrid del Cholo Simeone ma si è ormai inserito con forza il Valencia. Difensori – Carvajal (Real Madrid), Odriozola (Real Sociedad), Piqué (Barcellona), Ramos (Real Madrid), Nacho (Real Madrid), Azpilicueta (Chelsea), Alba (Barcellona), Monreal (Arsenal). Al Real Madrid tutto e tutti sono sempre in discussione, senza scampo. Passato dalla Juventus al Real Madrid dopo aver vinto la Coppa del Mondo FIFA con l’Italia nell’estate del 2006 (trionfo che di fatto gli ha spalancato i cancelli per il Pallone d’Oro), Cannavaro ha ereditato la maglia numero 5 proprio da Zidane vincendo due campionati in Spagna. In Coppa del Re il Betis fu eliminato ai quarti di finale dall’Atlético Madrid poi vincitore del trofeo. L’esordio arriva proprio nella sfida contro il Paraguay, in cui mette a segno il gol che apre le marcature nell’1-2 finale in favore dei suoi. Al 40′ ci prova da fuori ma la palla esce sopra l’incrocio dei pali. Rui Patricio fra i pali lascia sereno il ct Santos.

Portieri – Lopes (Lione), Beto (Goztepe), Rui Patricio (Sporting Lisbona). Portieri – Ryan (Brighton), Jones (Feyenoord), Vukovic (Genk). Centrocampisti – Aquino (BUAP), Cartagena (Veracruz), Cueva (San Paolo), Flores (Aalborg), Hurtado (Vitoria Guimaraes), Tapia (Feyenoord), Yotún (Orlando City). Difensori – Advíncula (BUAP), Araujo (Alianza Lima), Corzo (Universitario), Loyola (Melgar), Ramos (Veracruz), Rodríguez (Junior), Santamaría (Puebla), Trauco (Flamengo). Sulla difesa tante certezze: Sergio Ramos e Jordi Alba sono da prendere ad occhi chiusi, senza nemmeno pensarci su. In avanti occhi su Sisto del Celta Vigo, maglia real madrid nera ma soprattutto sul talento di casa Ajax Dolberg. Basterà il talento di Sardar Azmoun ad evitare una magra figura all’Iran? Il talento classe ’93 ruba l’occhio per le grandi giocate, per la capacità di servire assist (18 nella stagione appena conclusa), ma non certo per i gol (con i lancieri ne ha realizzati appena nove in 39 partite). Nella stagione 2019-2020 conquista sia la Supercoppa di Spagna che il campionato, terzo successo personale per entrambe le competizioni.

In tutta la sua carriera, Arconada fu colpito solo da una lesione grave, che si verificò nella prima giornata di Liga della stagione 1985-1986 e che gli fece perdere l’intero campionato. Solo a quel punto la squadra che attua il tiki-taka decide di verticalizzare. Al suo ritorno, tuttavia, il coach lo esclude dalle partite per punirlo della sua condotta indisciplinata, e solo in finale dopo che la squadra intera e lo stesso Mark lo supplicano, l’allenatore lo riammette nella squadra. Cosa che, per un attacco comunque non particolarmente stellare (c’è il solo Carrillo a cantare e portare la croce), non guasta mai. Desiderando marcare in modo chiaro e inequivocabile il proprio legame con la città di appartenenza, all’atto della fondazione il Foot-Ball Club Barcelona adottò quale emblema sociale lo stemma araldico del capoluogo catalano: uno scudo a losanga inquartato della croce di Sant Jordi (San Giorgio, patrono cittadino) e della palatura giallo-rossa (colori della bandiera della Catalogna), ornato esternamente da corona marchionale e da un serto di palma e alloro. Proprio i bianconeri passano in vantaggio con Riccardo Ambrogi ma il tiro del giocatore subisce una netta deviazione dalla difesa turca, 1-0 Juventus.